Direttiva europea accise: più tasse su benzina e diesel auto? Basta un no

La direttiva accise dell’Unione Europea è una spada di Damocle sulla testa dell’Italia: rischio più tasse su benzina e diesel auto. Ma è sufficiente il no di un Paese per far saltare tutto.
Tasse carburanti auto Tasse carburanti auto

La norma sulla tassazione dell’energia è in discussione in queste ore a Bruxelles, e tutti i Paesi dovranno votare o sì o no. Anche il governo italiano del premier Meloni. Un dossier ventennale, ora ultimo pezzo del puzzle Fit for 55. Bisogna appesantire di balzelli tutto quello che sporca e inquina. Con una questione legata ma distinta: altre normative del Green Deal 2019 impongono il ban auto termica favorendo le elettriche.

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Più tasse su benzina e diesel auto: scenario da paura

L’Energy Taxation Directive (ETD) è una tragedia greca applicata a UE, nazioni, Italia e automobilisti: stabilisce i minimi fiscali su carburanti, energia elettrica e altri prodotti energetici. Chi inquina di più paga di più è il mantra europeo. La revisione propone di superare l’attuale tassazione basata sul volume: sì a criteri legati al contenuto energetico e all’impatto ambientale. Col target di eliminare esenzioni e sussidi ambientalmente dannosi, come fa il nostro Paese col gasolio. In teoria, si cerca di premiare forme di energia meno impattanti come l’elettricità, che però è davvero meno inquinante se non è prodotta dal carbone. Andando a toccare un nervo scoperto, ossia il costo della mobilità privata, che qui è già stratosferico.

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Problema: piazzare – sui cittadini che hanno un’auto – un’altra tassa è davvero un guaio in questo periodo. Oggi l’inflazione morde e il le bollette dell’energia (gas ed elettricità) volano facendo del male a privati e aziende, anche e soprattutto quelle automotive, che sono iper energivore.

Diritto di veto: un no e tutto viene paralizzato

A differenza di quasi tutto il resto delle politiche climatiche, la tassazione richiede l’unanimità degli Stati membri. Basta un singolo veto per bloccare tutto, con un micro no che butta giù tutto. Per questo gli ultra verdi dicono: via il potere di veto, si voti in base alla maggioranza del 51%. Gli Stati ricchissimi vogliono il sì, i Paesi Bassi anzitutto. In generale le nazioni piene di quattrini del Nord Europa vanno a pressare per una maggiore tassazione, perché dove ci sono più auto elettriche, più si desiderano tasse a carico di benzina e diesel.

Più tasse per l’auto: UE a pezzi

Un gruppo di Stati chiede deroghe, un altro che vuole periodi transitori. Alcuni governi puntano a esenzioni specifiche (agrivoltaico, teleriscaldamento, biocarburanti, aviazione, marittimo). Con la minaccia del veto che incombe e tutto paralizza. Un’UE dilaniata sulle imposte come non mai. Poi c’è la discussione sui biocarburanti, amati dall’Italia, mentre la Germania spinge per gli e-fuel, con la crisi energetica rende gli esecutivi ipersensibili ai prezzi.

Tasse carburanti auto

Che botta

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Per chi utilizza ogni giorno un’auto a benzina o diesel, la prospettiva di nuove tasse crea frustrazione. Spesso si sceglie una macchina termica per varie necessità: poche colonnine, stazioni lente e vandalizzate o scollegate, prezzi assurdi delle vetture elettriche. L’idea di un ulteriore aggravio fiscale appare come un colpo basso. Servirebbe prudenza in percorso di transizione che non scarichi tutto sulle famiglie delle nazioni meno danarose. L’assenza di quattrini come una colpa: non un sano principio di un consorzio di popoli.