Fitch ha ritirato il suo rating su Stellantis per motivi commerciali, e non fornirà più copertura analitica sull’azienda. Prima del ritiro, aveva confermato il rating a lungo termine, ma rivedendo l’outlook da stabile a negativo.
Chi è Fitch, cosa sono rating e outlook
Fitch Ratings è una delle tre principali agenzie di rating a livello globale, con Standard & Poor’s e Moody’s. È un’organizzazione privata e indipendente specializzata nella valutazione del rischio di credito: giudica Paesi, aziende e altri emittenti di titoli finanziari. Dice se quel determinato Gruppo ha la capacità di onorare i propri debiti. Per banalizzare, è come quando il privato chiede un prestito per comprare un’auto: la finanziaria – prima di dire sì o no – valuta il merito creditizio del cliente.
Il rating è un giudizio sintetico sull’affidabilità e la solidità finanziaria di un emittente. Indica il grado di rischio che un debitore non riesca a ripagare i suoi impegni finanziari. Junk bond per esempio indica un rischio alto. Un peggioramento del rating può essere un segnale di allarme che suggerisce di ripensare un investimento.
L’outlook è un’informazione che viaggia in parallelo col rating: una previsione sull’evoluzione del rating nel medio-lungo termine. Dice se le condizioni dell’emittente rimarranno stabili, miglioreranno o peggioreranno. Per Stellantis, stavolta, negativo: peggioramento.
Il “voto” di Fitch su Stellantis: i fattori in sintesi
Fitch prevedeva flussi di cassa negativi nel 2025. Potrebbero essere necessari ulteriori esborsi di cassa per raggiungere gli obiettivi strategici a lungo termine. Il primo semestre del 2025 ha registrato una perdita netta di 3,3 miliardi di euro a causa di costi vari: cancellazioni di programmi e ristrutturazioni. Potrebbe esserci un indebolimento della struttura finanziaria di Stellantis rispetto ai suoi principali concorrenti. Il Gruppo è esposto inoltre ai dazi USA: 1,5 miliardi di euro dai dazi nel 2025.

In dettaglio
Ecco Fitch su Stellantis: “Le prospettive negative riflettono le incertezze e i rischi di esecuzione associati al piano, nonché potenziali uscite di cassa legati alla sua implementazione”. Inoltre, i risultati finanziari di Stellantis nel primo semestre sono stati inferiori alle aspettative dell’agenzia, “riflettendo una persistente debolezza sia del mercato statunitense sia di quello europeo”. Pesano “i costi di cancellazione dei programmi, le svalutazioni delle piattaforme, l’impatto netto della recente normativa (eliminata la penalty CAFE negli Usa), ma anche gli oneri di ristrutturazione hanno avuto un impatto di 3,3 miliardi di euro sulla redditività, con conseguente perdita netta nel primo semestre del 2025”.
Sui dazi, l’agenzia stima che Stellantis produca quasi il 40% delle sue vendite negli Stati Uniti all’estero, “il che la rende fortemente esposta alle incertezze relative all’attuazione dei dazi in quel mercato”.
Comunque, nel 2026, è attesa una rapida ripresa “grazie al lancio di nuovi modelli e dal miglioramento delle condizioni di prezzo a seguito della normalizzazione degli inventari”.
Azioni Stellantis giù
La Borsa reagisce male, col titolo Stellantis giù. Da inizio 2025, l’azione del Gruppo ha perso circa il 40%, peggior titolo del Ftse Mib (Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa) in compagnia di Amplifon.
Da Tavares a Filosa: in arrivo decisioni difficili ma necessarie
Ora la palla passa al nuovo CEO Filosa, che eredita la gestione Tavares. Il top manager italiano da detto: “Il 2025 si sta rivelando un anno caratterizzato da difficoltà, ma anche da graduali miglioramenti. Confrontando il primo semestre del 2025 con il secondo semestre del 2024, sono evidenti i segnali di progresso” sotto forma di migliori volumi e ricavi netti, nonostante l’intensificarsi delle difficoltà esterne. Poi il riferimento a “decisioni difficili necessarie per ristabilire una crescita redditizia e risultati significativamente migliori”. Quali? Si vedrà: in ballo fra l’altro la sovrapposizione dei marchi, la crisi di Maserati e Lancia, le BEV che in Europa sono un flop per tutti.