Visto che la Cina dà sempre meno terre rare all’automotive UE, dirigenti dell’industria europea stanno viaggiando verso le aree più remote e scarsamente popolate del Nord-Est del continente. Leggi Estonia. Lo riportano Bloomberg e New York Times. Obiettivo, assicurarsi qualcosa che faticano a trovare fuori: i magneti in terre rare, componenti essenziali per le auto elettriche e per i sensori delle vetture termiche. Che vanno sempre più forte da noi: addirittura l’85% delle macchine nuove è termico, con un parco circolante a benzina, diesel e ibrido gigantesco.
Estonia, Eldorado delle terre rare per le auto elettriche: tutti a Narva
I manager si stanno recando in particolare a Narva, in Estonia, per garantire la fornitura di questi magneti, la cui produzione è quasi totalmente dominata dalla Cina. La situazione è diventata critica dopo che Pechino, quasi sei mesi fa, ha sospeso le esportazioni di questi potenti magneti. È la prova di forza cinese: ha il controllo sulle catene di approvvigionamento globali. L’Europa è sola, impreparata, vulnerabile. Ha messo il piedi il Green Deal BEV senza le basi. Il nuovo stabilimento di Narva, con una capacità iniziale di 2.000 tonnellate, raddoppia quasi la capacità produttiva di Europa e Stati Uniti messi insieme. Tuttavia, il divario rimane enorme: Nord America ed Europa acquistano circa 40.000 tonnellate di magneti all’anno, quasi tutte dalla Cina, che ne produce oltre 200.000.
Neo Performance Materials scatenata
La società canadese Neo Performance Materials ha recentemente inaugurato il primo impianto europeo per la produzione di magneti in terre rare proprio in Estonia, un passo cruciale per affrontare la dipendenza del continente dalla Cina. L’apertura della fabbrica mira a fornire una fonte di approvvigionamento sicura e localizzata per le case automobilistiche europee. È il primo sito in Europa progettato specificamente per produrre questi magneti. È stata costruita per soddisfare una domanda alle stelle da parte dei produttori di automobili europei, per macchine termiche, PHEV e BEV.
L’impianto, insieme agli sforzi di aziende come Neo, fa parte di una strategia europea più ampia per ridurre la dipendenza dalla Cina e costruire una catena di approvvigionamento autosufficiente per le vetture termiche e BEV.

La sfida europea e il dominio della Cina
La Cina detiene un quasi monopolio sul mercato globale delle terre rare, in particolare per quanto riguarda la lavorazione e la raffinazione delle materie prime necessarie per produrre i magneti. Questa concentrazione della produzione rappresenta un grave rischio per la catena di approvvigionamento europea, come già evidenziato dalle recenti carenze di semiconduttori nel 2020. E spinge l’UE a volare a Est a caccia di risorse.
La corsa per mettersi alla pari
Negli Stati Uniti, quattro fabbriche per la produzione di magneti in terre rare sono in fase di costruzione o hanno appena iniziato la produzione. Ma la Cina ha utilizzato il suo controllo sulla fornitura di magneti per acquisire influenza in trattative commerciali. Jens Eskenlund, presidente della Camera di Commercio Europea in Cina, ha sottolineato come molte aziende, soprattutto nei settori automobilistico e della difesa, stiano affrontando sfide significative e rischino blocchi della produzione per la mancanza di magneti.