L’UE vuole vendere le auto elettriche altrove nel mondo: dove e perché 

Per il presidente UE Von der Leyen, l’Unione europea può diventare una potenza industriale che soddisfa la domanda crescente di tecnologie verdi nel Sud del mondo: auto elettriche incluse.
L'UE vuole vendere le auto elettriche altrove nel mondo L'UE vuole vendere le auto elettriche altrove nel mondo

Discorso del presidente UE Ursula Von der Leyen davanti agli industriali tedeschi: l’Unione europea – dice – può diventare una potenza industriale che soddisfa la domanda crescente di tecnologie verdi nel Sud del mondo, auto elettriche incluse. Ma anche batterie efficienti per le BEV, nonché pale eoliche. Dalla macchina a corrente alla tecnogreen di ogni tipo, l’UE – è la tesi – ha modo di andare alla conquista del globo, specie la parte meridionale. Affinché ciò avvenga, è fondamentale puntare sul riciclo dei materiali.

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Destinazione delle auto elettriche: Africa, India, Asia centrale, che “sono alla ricerca di soluzioni tecnologiche pulite”. “In alcuni Paesi africani, asiatici e latinoamericani, le BEV aumenteranno del 60% nel 2024. Questa è una buona notizia. Ma la domanda è – chiosa la von der Leyen -: chi conquisterà questi nuovi mercati?”. 

L’UE con le auto elettriche green innanzi agli industriali tedeschi

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Le parole del numero uno UE arrivano mentre serpeggia la paura fra gli industriali tedeschi. I colleghi francesi del Green Deal UE auto elettrica 2019 se la passano malissimo, in Germania il costo dell’energia è spaventoso, con ripercussioni drammatiche per l’automotive energivoro. Il leader Friedrich Merz si è espresso contro il ban termico 2035, e molti vorrebbero un’inversione a U con il ritorno al carbone a pieno regime e al gas a basso prezzo di alta qualità della Russia. Si teme il peggio anche con gli acquisti di petrolio e GNL caro dagli USA. 

Energia e burocrazia per l’auto e le industrie: cosa dice la Commissione

Comunque, è arrivata una rassicurazione: la Commissione lavora per sviluppare le infrastrutture di rete europee, accelerando le autorizzazioni e investendo per superare i colli di bottiglia. Inoltre, ha lanciato i primi sei pacchetti di semplificazione omnibus, che vanno dalla rendicontazione sulla sostenibilità alle catene di approvvigionamento. Si punterà sui “cleantech” Made in Europe.

L'UE vuole vendere le auto elettriche altrove nel mondo

Il Dragone ci ascolta

A nostro avviso, se e quando l’UE si sarà attivata, risulterà in ritardo. Governo cinese e aziende collegate all’esecutivo sono presenti da anni in Africa: qui c’è il controllo totale delle miniere per i materiali essenziali a produrre batterie auto elettriche. In Asia, la Repubblica popolare controlla materie prime fondamentali per l’economia verde e le BEV. Inoltre, né sulle vetture né su altro l’UE è unita: addirittura per gli obiettivi 2035 e 2040 il Consiglio UE ha rimandato la decisione del 23 e 24 ottobre e non presenterà i target all’assemblea Onu, a differenza di Paesi come la Cina. Fra i Paesi che hanno detto no: Germania, Francia, Polonia e l’Italia. Insomma, la missione è davvero difficile.