Lyten (sostenuta da Stellantis) deve persuadere le Case sul rilancio di Northvolt: cosa farà

La startup di batterie Lyten (sostenuta da Stellantis) ha il compito di convincere i costruttori sulla validità del progetto Northvolt.
Lyten sostenuta da Stellantisdeve persuadere le Case sul rilancio di Northvolt Lyten sostenuta da Stellantisdeve persuadere le Case sul rilancio di Northvolt

Adesso che la startup di batterie Lyten (azienda USA sostenuta da Stellantis) si è pappata la svedese Northvolt, deve convincere le Case che il progetto è valido. Sino a ieri, infatti, nessuno credeva più nella fabbrica di batterie nordeuropea, che avrebbe dovuto essere la risposta UE alla Cina. In che modo recuperare allora i clienti? Come spiega la Reuters, il compito della della società della Silicon Valley è difficile in seguito al fallimento dell’azienda scandinava e all’aggressione dei cinesi. Che giustamente intendono essere dominanti profittando dell’assist involontario UE: fare la battaglia su auto elettriche e batterie, dove il Celeste Impero regna indisturbato e inarrivabile.

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Lyten e la battaglia della diffidenza verso Northvolt

Lyten, che sviluppa batterie al litio-zolfo, ha annunciato inaspettatamente il 7 agosto l’acquisizione degli asset di Northvolt, offrendo un’ancora di salvezza alla futura produzione europea di batterie per veicoli elettrici. Tuttavia, clienti e investitori, rimasti delusi dall’esperienza con la vecchia azienda: rimangono diffidenti senza aver visto un prodotto collaudato e disponibile su larga scala, come rivelato da interviste con oltre una dozzina di esperti del settore delle batterie, analisti e fonti delle Case automobilistiche. 

Crollo da paura per l’auto elettrica in UE

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Northvolt, nonostante abbia attirato sostenitori tra cui Goldman Sachs, è crollata a marzo con 8 miliardi di dollari di debiti dopo aver perso ordini e il supporto di investitori chiave, e non aver raggiunto gli obiettivi di produzione. Anche il ridimensionamento dei piani di elettrificazione delle case automobilistiche ha inciso negativamente sulla domanda di batterie per veicoli elettrici. Lo stabilimento principale a Skelleftea, in Svezia, ha iniziato a riprendersi nelle settimane precedenti la chiusura, aumentando la produzione a 30.000 celle agli ioni di litio a settimana.

Una montagna di soldi da investire per competere

Ecco una soluzione: Lyten prevede di sviluppare le proprie batterie al litio-zolfo per veicoli elettrici, ma avrà bisogno di fondi ingenti e non potrà contare sul portafoglio ordini di 50 miliardi di dollari dell’azienda svedese. Le celle al litio-zolfo sono una delle numerose soluzioni chimiche per batterie di nuova generazione, che promettono un’alternativa più leggera e meno costosa e una minore dipendenza dai minerali essenziali provenienti dalla Cina, tuttavia sono ancora agli inizi. Metti una montagna di soldi da investire per competere, con due incognite. Uno: magari il Dragone si evolve ancor più sotto il profilo tecnologico. Due: può essere che nessun ex cliente ti creda più.

Cosa c’entra Stellantis

Stellantis ha stretto una partnership con Lyten dal 2023 con una quota del 2% per esplorare le applicazioni della tecnologia al litio-zolfo, tra cui celle per batterie, compositi leggeri e sensori di bordo. Un portavoce del Gruppo ha affermato che qualsiasi accordo di fornitura dipenderà dalla convalida tecnica, dall’espansione industriale, dalla capacità produttiva locale e dalle condizioni commerciali.

La startup di batterie Lyten (sostenuta da Stellantis) ha il compito di convincere i costruttori sulla validità del progetto Northvolt.

La speranza

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Il CEO di Lyten, Dan Cook, ha dichiarato che i precedenti clienti di Northvolt, tra cui i marchi Volkswagen, potrebbero tornare se l’azienda si dimostrerà affidabile, consegnando costantemente a un singolo cliente indefinito, volumi ridotti e con una buona qualità. Scania, ex sostenitrice della società svedese, ha affermato che è troppo presto per discutere di ordini di celle da Lyten. Volvo Cars, che aveva stretto una partnership con Northvolt tramite la sua nascente divisione batterie Novo Energy prima di interrompere i rapporti, ha rifiutato di commentare. Poi ci sarebbe BMW. Il tutto mentre l’elettrico in Europa è un flop totale.

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