Stellantis saluta l’idrogeno per tre motivi

Stellantis ha annunciato la decisione di interrompere il programma di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile a idrogeno. 
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Stellantis dice addio all’idrogeno: interrompe il programma di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile a idrogeno. Perché? 1) Limitata disponibilità di infrastrutture per il rifornimento di idrogeno. 2) Elevati requisiti di capitale. 3) Necessità di maggiori incentivi all’acquisto da parte dei consumatori. Insomma, per l’azienda, zero veicoli commerciali leggeri alimentati a idrogeno prima della fine del decennio: per una loro eventuale diffusione, serve tempo.

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Stellantis saluta l’idrogeno per tre motivi

Stellantis: niente Pro One alimentati a idrogeno

La società non lancerà nel 2025 la sua nuova gamma di veicoli Pro One alimentati a idrogeno. La produzione in serie avrebbe dovuto iniziare quest’estate a Hordain, in Francia (furgoni di medie dimensioni) e a Gliwice, in Polonia (furgoni di grandi dimensioni). Sentiamo Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer per l’Europa allargata: l’azienda si sta mobilitando per rispondere alle stringenti normative europee sulle emissioni di CO2; il mercato dell’idrogeno rimane un segmento di nicchia, senza prospettive di sostenibilità economica a medio termine. “Dobbiamo fare scelte chiare e responsabili per garantire la nostra competitività e soddisfare le aspettative dei nostri clienti con la nostra offensiva di veicoli elettrici e ibridi per passeggeri e veicoli commerciali leggeri”.

Zero impatto sull’occupazione

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Questa decisione non avrà impatto sul personale presso i siti produttivi di Stellantis. Le attività di ricerca e sviluppo legate alla tecnologia dell’idrogeno saranno reindirizzate verso altri progetti. Ora, via al dialogo con gli azionisti di Symbio per valutare le attuali conseguenze di mercato e preservare al meglio gli interessi di quell’azienda. Stellantis lascerà la joint venture con Michelin e Forvia su Symbio. La Borsa l’ha presa male: titolo a Piazza Affari giù del 4,5% a quota 8,1 euro. Symbio nel 2024 aveva annunciato investimenti significativi per l’espansione produttiva in Francia (a Saint-Fons, nella regione di Auvergne-Rhône-Alpes, c’è la gigafactory SymphonHy)  e negli Stati Uniti. Senza Stellantis, magari rivedrà i piani o cercherà nuovi partner industriali.

Fra voli pindarici UE e realtà drammatica

Così, dopo il flop auto elettrica UE e la disoccupazione derivante da un’instabile quota del 15% (crollerà appena finito il doping di Francia e Germania), dopo il famoso leasing sociale elettrico che doveva rivoluzionare il settore, ecco la verità sull’idrogeno. Dove fai il pieno? Quanto costano i mezzi per gli investimenti delle Case? L’Unione Europea, ex regina dell’auto termica con piena occupazione e stabilità sociale, fa i conti con la realtà drammatica: elettrico e idrogeno proprio non vanno. Si è ancora in tempo per salvare il salvabile evitando il peggio: serve una concreta sana retromarcia verso i motori a benzina e diesel puliti. Lo smartphone ha vinto da solo, senza un arbitro che aiuta i deboli; lo stesso dovrà fare l’elettrico e l’idrogeno, se ne saranno capaci. Gli obblighi nel libero mercato sono una contraddizione dei supremi princìpi della sacra UE.

Cosa disse Tavares

Symbio puntava a produrre 50.000 celle a combustibile l’anno entro il 2025 presso un impianto in fase di costruzione a Saint-Fons, nell’area metropolitana di Lione: uno dei capisaldi del progetto HyMotive per raggiungere una capacità produttiva totale in Francia di 100.000 sistemi l’anno entro il 2028 e creare 1.000 posti di lavoro. Cosa disse Tavares, CEO Stellantis nel 2023? “L’acquisizione di una partecipazione paritaria in Symbio rafforzerà la nostra posizione di leadership nei veicoli a idrogeno, a supporto della nostra produzione di furgoni a celle a combustibile in Francia, e rappresenta un perfetto complemento alla nostra crescente offerta di veicoli elettrici a batteria. In un momento in cui procediamo con il nostro piano strategico Dare Forward 2030 e siamo impegnati ad azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2038, stiamo considerando ogni strumento tecnologico a nostra disposizione per combattere il riscaldamento globale. Le celle a combustibile a idrogeno sono essenziali e Symbio diventerà un attore di rilievo nella battaglia per proteggere le generazioni future”. Ora, col CEO Filosa, scelta opportuna.

Indietro tutta per tutti

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Il problema riguarda un po’ tutti i Gruppi auto. Dietro la spinta del Green Deal auto elettrica 2019, proclami su full electric e idrogeno: adesso le retromarce, perché si teme il peggio. Per sostenere le elettriche, arrivano presunti studi pseudo scientifici a raccontare che le macchine a corrente sono più pulite. Peccato che vengano omessi tre dettagli: servono almeno 17.000 km per la parità di emissioni di CO2 con una termica; per produrre l’elettricità si usa soprattutto il carbone, inquinando tantissimo; lo smaltimento corretto delle batterie non viene garantito al 100%. Senza dimenticare la questione etica: le miniere di litio in Africa per fare gli accumulatori. Alla larga dalle ideologie verdi dei gruppi di potere UE.

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