Stellantis scommette su Fiat 500 e Jeep Compass, con un’incognita pesante 

In un’Europa alle prese con una concorrenza agguerrita e un significativo calo dei volumi rispetto all’era pre-Covid, il piano di Stellantis poggia su due pilastri: Fiat 500 e Jeep Compass.
fiat 500 ibrida fiat 500 ibrida

Due modelli iconici e altamente richiesti: la Fiat 500 ibrida e la nuova Jeep Compass, ecco i pilastri Stellantis per il futuro in Europa, un continente alle prese con una concorrenza agguerrita e un significativo calo dei volumi rispetto all’era pre-Covid. La decisione di introdurre la versione mild-hybrid della Fiat 500 e di assegnarne la produzione allo stabilimento di Mirafiori (Torino) risponde alle esigenze del mercato europeo, dove il termico era, resta e sarà il cuore pulsante. Senza km zero e senza incentivi doping, comunque straccia l’elettrico aiutato da immatricolazioni e bonus. Ancor più in Italia.

Advertisement

Il secondo pilastro è rappresentato dalla nuova Jeep Compass: da Melfi (Basilicata) partirà per oltre 60 Paesi a livello globale. Un C-SUV e-Hybrid, ibrido plug-in (PHEV) ed elettrico (BEV). Per una totale libertà di scelta a beneficio del cliente: è lui che decide, e mai la normativa. Il tutto sulla base della piattaforma avanzata STLA Medium, che conferisce all’impianto una notevole flessibilità. Ci si adatta in tempo reale alle fluttuazioni della domanda di mercato tra le diverse motorizzazioni. 

Mistero UE per Stellantis

Advertisement

Il problema è l’investimento sul lungo termine. Ammettiamo che le vecchie lobby green, con la loro mania modaiola anziana, insistano sull’elettrico e sul ban termico 2035, allora prima o poi Stellantis – come altri – dovrà puntare tutto sulle BEV. Se vorrà. L’alternativa sarà spostare ancor più il baricentro verso il paradiso termico USA, coi motori del Gruppo euroamericano che di certo sfonderanno.

Dolori per tutti

D’altronde, nel 2025 si è registrato il punto più basso per gli utili del settore, a causa di una tempesta perfetta. La domanda di veicoli elettrici in Europa è rallentata. Questo ha costretto alcune case automobilistiche (come Porsche e Stellantis) a rivedere le proprie ambizioni e i piani di lancio. La pressione della concorrenza aggressiva dei cinesi ha eroso i margini di profitto. Inoltre i dazi USA hanno colpito le aziende con una forte dipendenza dalle esportazioni europee verso gli Stati Uniti (Volkswagen, Porsche e ancora Stellantis), costringendo a ripensare le strategie di produzione globale. 

ibrido stellantis

La Cina insiste con la stretta sui chip

Si è di recente verificata un’escalation nelle tensioni riguardo al produttore di chip Nexperia, una società con sede a Nimega (Paesi Bassi) ma di proprietà della cinese Wingtech Technology. La crisi è esplosa a fine settembre 2025, quando il governo olandese ha deciso di sequestrare il controllo di Nexperia. L’azione è stata innescata da gravi preoccupazioni che l’allora CEO, Zhang Xuezheng (fondatore anche della Wingtech cinese) stesse attuando un piano per smantellare le operazioni europee della società e trasferire tecnologia nel Celeste Impero, minacciando il futuro della capacità produttiva europea. Così, i Paesi Bassi hanno invocato una legge d’emergenza, mai utilizzata prima, per rimuovere il CEO cinese e porre Nexperia sotto amministrazione temporanea. La reazione di Pechino è stata immediata e dura. Come ritorsione, la Cina ha imposto restrizioni all’esportazione dei prodotti finiti Nexperia dagli impianti cinesi. 

Advertisement

La volatilità nella catena di fornitura, come la potenziale carenza di chip dalla Cina, continua a minacciare la produzione e i profitti: Filosa ha creato una “sala di guerra” specifica. Le aziende hanno infine registrato ingenti oneri una tantum per la ristrutturazione delle linee di prodotti e i piani di efficientamento.

Ci mancavano solo i chip

Sebbene gran parte dei chip Nexperia sia prodotta in Europa, circa il 70% viene assemblato e imballato in Cina prima della distribuzione globale. Questo blocco di fatto strozza un punto vitale della catena di fornitura. La controversia ha avuto un impatto immediato e critico sull’industria automobilistica in Europa, Stati Uniti e Giappone. I chip prodotti da Nexperia, sebbene considerati meno avanzati (principalmente per il controllo della potenza), sono essenziali e utilizzati in quantità massicce in ogni sistema elettronico delle auto moderne (airbag, ABS, sistemi di bloccaggio centrale). Potrebbe essere l’inizio di uno tsunami come nel 2020 con le auto che non arrivano in concessionaria e gli ordini che restano inevasi.