Volkswagen leader dell’auto elettrica in Europa ad aprile 2025 con cinque mosse

In Europa ad aprile 2025 Volkswagen è il Gruppo numero uno come immatricolazioni dell’auto elettrica.
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Da sempre leader delle vendite di tutte le auto in Europa, ad aprile 2025 il Gruppo Volkswagen svetta anche nelle elettriche: immatricolate 23.514 unità, con +61% su aprile 2024 (dati JATO Dynamics). Grazie a cinque mosse, secondo noi.

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1) La strategia mirata sulla sua famiglia di veicoli ID. Ossia ID.3, ID.4, ID.5 e la più recente ID.7.
2) Il dispiegamento calcolato di sconti e incentivi.
3) Opzioni di finanziamento attraenti, tassi di interesse bassi o condizioni di leasing o noleggio a lungo termine favorevoli.
4) La Piattaforma Modulare Elettrica (MEB) introdotta con la ID.3 nel 2019, progettata da zero come architettura EV dedicata. Il consumatore medio infatti non ama troppo la full electric ricavata dalle base di una termica. Così, VW ha flessibilità per una vasta gamma di mezzi a batterie: dalle auto compatte ai SUV e persino ai furgoni (come l’ID. Buzz). Questa modularità consente alla società di raggiungere significative economie di scala, condividendo componenti e ingegneria tra vari modelli e persino tra i suoi diversi marchi (Audi, Skoda, Cupra). Il sogno è ripetere gli exploit di Maggiolino e Golf.
5) La vasta rete di concessionari e centri di assistenza di Volkswagen in tutta Europa offre ai clienti una rassicurazione fondamentale in termini di vendita, manutenzione e supporto post-vendita. Questo è particolarmente importante per i nuovi acquirenti di BEV che potrebbero avere domande o preoccupazioni sull’infrastruttura di ricarica o sulla manutenzione.

vw id 3 fabbrica

Pesano le multe UE

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Va detto che una spinta a tutti i Gruppi arriva dalle multe UE nel 2026 per le vendite di auto troppo inquinanti nel 2025: ballano 16 miliardi di euro. Sicché le aziende sono portate a scontare le elettriche rincarando le termiche. VW dovrà trovare un equilibrio tra la crescita della quota di mercato e il mantenimento della redditività a lungo termine.

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Prezzi inferiori, ma il low-cost elettrico è un miraggio per tutti

La strategia di Volkswagen con la piattaforma MEB è chiara: democratizzare la mobilità elettrica. Sfruttando la produzione di massa e la tecnologia condivisa. A nostro giudizio, si raggiunge il target di abbassare i prezzi, pur con margini di profitto sottili. Viceversa, il low-cost elettrico è un miraggio per tutti, inclusa Tesla: infatti la Model 2 resta una chimera.

Il Gruppo Volkswagen ha consegnato oltre 447.900 auto elettriche in Europa nel 2024, un volume significativo nonostante un leggero calo rispetto al 2023. Più impressionante, nel primo trimestre del 2025, le vendite di full electric: raddoppiate rispetto allo stesso periodo all’analogo periodo 2024. Questo aumento è in parte attribuito al lancio di nuovi modelli come ID.7 Tourer e Audi Q6 e-tron. Un portafoglio diversificato, fra piccole, medie e grandi, che si rivolge a vari segmenti. 

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L’elettrica per tutti: intelligente marketing VW

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La concept come la ID. Every1 mira a un prezzo di 20.000 euro entro il 2027. La ID.2all a 25.000 euro nel 2026. Azzeccati i nomi: l’elettrica per tutti, questo il messaggio. Anche se a nostro giudizio così non potrà essere per parecchi anni: troppo care le batterie, e filiera elettrica in mano ai cinesi. 

Il futuro in mano anche a governi e UE

Per le elettriche VW e in generale di tutti i Gruppi, molto dipende dalle politiche dei governi: incentivi, più colonnine, riduzione del prezzo dell’elettricità, sgravi fiscali, agevolazioni. Da capire se l’UE intenda premere sulle aziende affinché passino al tutto elettrico. Questo è anche il desiderio di lobby green come T&E. E l’Italia? Tagliata fuori. Abbiamo una quota mercato di elettrico attorno al 5% contro il 17% UE; solo 300.000 full electric circolanti; Sud Italia con pochissime colonnine; PNRR impegnato senza successo sui punti di ricarica e dirottato su micro bonus per vetture a corrente. Da capire anche se Musk voglia prendersi la rivincita dopo le sconfitte degli ultimi mesi: se sì, allora la gamma Tesla si amplia, specie verso il basso. Infine, sotto osservazione l’avanzata cinese di BYD, MG (SAIC) e NIO.

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Questione: il doppio ruolo di Blume 

Nel mentre che prosegue l’ascesa elettrica di tutto il Gruppo VW, sorgono polemiche su Oliver Blume, l’uomo al vertice sia di Porsche sia di Volkswagen. Durante l’assemblea generale di Porsche, il presidente del consiglio di amministrazione si è trovato a doversi difendere dalle stesse contestazioni che aveva già affrontato pochi giorni prima all’assemblea di VW. Molti azionisti hanno espresso apertamente il loro disappunto per la sua doppia carica di CEO. L’accusa: mancanza di indipendenza decisionale. Gli investitori temono che le strategie di un’azienda possano essere influenzate o addirittura subordinate a quelle dell’altra, compromettendo la piena realizzazione del potenziale di entrambe. 

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Nonostante le critiche, Blume ha sempre difeso la sua posizione, concentrandosi sulla strategia di individualizzazione dei modelli Porsche come leva fondamentale per la redditività. L’idea è quella di offrire ai clienti un’ampia gamma di opzioni di personalizzazione, aumentando così il valore aggiunto e i margini di profitto per ogni mezzo venduto. Questa strategia, secondo Blume, è cruciale per mantenere Porsche nel segmento del lusso più esclusivo e per differenziarla dalla produzione di massa di altri marchi del gruppo.

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