Secondo alcuni portali online italiani, chi abita in Europa ha ora modo di comprare direttamente in Cina l’auto nuova elettrica o ibrida plug-in, provvista di omologazione. Così da risparmiare un sacco di soldi. È davvero così? In realtà, è tutto molto complicato.
Di chi è l’idea
Anzitutto, l’annuncio arriva da China EV Marketplace, che parla di lancio di un nuovo servizio porta a porta per i clienti europei, che consente loro di acquistare BEV omologate direttamente da Pechino. In precedenza, invece, i clienti dovevano occuparsi da soli della procedura doganale e ritirare la macchina al porto. EV Marketplace è una piattaforma di e-commerce globale, messa in piedi dall’agenzia ChinaCrunch attraverso Anex Trade Limited, con sede a Hong Kong. È specializzata nell’esportazione di veicoli elettrici e ibridi plug-in cinesi, tra cui auto private, autobus, veicoli commerciali, microcar e ricambi. Collabora con SAIC, FAW, SGMW, Changan, BYD, Dongfeng, Geely, Chery, JAC, e con oltre 70 concessionari in tutta la Cina. Per l’export, include marche come Tesla, Nio, Xpeng, VW ID. (SAIC e FAW), Buick, Bestune e Hongqi. Tutte le auto sono nuove.
Le parole del manager della piattaforma
“Per la prima volta, gli appassionati di veicoli elettrici in tutta Europa possono ordinare un nuovo veicolo elettrico a batteria (BEV) o ibrido plug-in (PHEV) cinese direttamente dalla Cina e farselo consegnare direttamente a casa. Il nostro nuovo servizio elimina le complessità e i problemi tradizionali associati alle importazioni di auto internazionali”, afferma Jakub Gersl, COO di China EV Marketplace. Che è il più grande negozio di e-commerce di auto elettriche cinesi che serve clienti a livello globale. Nei primi sei mesi 2025, ha venduto 7.000 veicoli, con un aumento del 66% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, l’impennata è stata trainata principalmente dalle vendite di veicoli ibridi plug-in (PHEV), che a differenza dei veicoli elettrici a batteria (BEV), non sono soggetti a dazi aggiuntivi fino al 35% da parte dell’UE.
Ostacoli burocratici di varia natura
Occorrerà capire se, come e quando l’Unione Europea e la sua burocrazia accettino oggi l’acquisto di BEV e PHEV dalla Cina: da valutare guai burocratici in Italia legati all’omologazione, alla garanzia, all’assistenza. Si salta l’importatore che fa da tramite. Comunque intanto il Dragone smuove le acque. Un Paese UE può decidere di approvare l’immatricolazione di un veicolo proveniente da un Paese Extra-UE in deroga alle prescrizioni del Regolamento UE 2018/858. Serve un’omologazione individuale nazionale con le prescrizioni tecniche per la circolazione nel territorio nazionale.
Occhio al COC
Necessario il COC (Certificate Of Conformity) rilasciato dalla Casa costruttrice: si attesta che il veicolo è conforme al tipo omologato CE, necessario per la corretta compilazione della Carta di Circolazione italiana con tutti i dati tecnici, non sempre rilevabili dai libretti esteri. I mezzi destinati al territorio italiano devono essere dichiarati presso un ufficio doganale: serve la Bolletta Doganale, necessaria alla successiva reimmatricolazione in Italia. Fate molta attenzione a tutti questi aspetti. Non è così facile come sembra: clic, compri, aspetti l’auto e viaggi dopo aver risparmiato. Dipende dalla burocrazia, dalla Motorizzazione. Non esistono in materia regole precise al millimetro. Qui la norme amministrative sono infinite, piene di cavilli soggetti a mille interpretazioni. Rischi di pagare la macchina, e di non poter circolare in Italia. E le agenzie davvero in grado di districarsi nella materia infernale sono pochissime. Cautela con le facili news del web.
