Fiat 500 ibrida: bene catena di distribuzione e veleggiamento

La Fiat 500 ibrida ha una catena di distribuzione quasi a zero manutenzione, mentre veleggiare è piacevole: due punti forti del Cinquino.
Fiat 500 ibrida davanti Fiat 500 ibrida davanti

Il dettaglio tecnico numero uno della Fiat 500 ibrida è la presenza di una catena di distribuzione che richiede quasi zero manutenzione: se ne parla dopo tantissimi km. Con la sua architettura semplice, il mille adotta una soluzione robusta e lungimirante. Questo si traduce per l’acquirente in un significativo risparmio economico a lungo termine e in una maggiore tranquillità. No al rischio di rotture improvvise della cinghia, no a continui aiutini da parte del meccanico. Zero ansia. Il propulsore termico accoppiato a un sistema mild hybrid col tre cilindri 1.0 Firefly 65 CV e 92 Nm di coppia a 3.500 giri è supportato da un sistema mild hybrid a 12 volt con un motogeneratore a cinghia.

Advertisement
Fiat 500 ibrida dietro

Veleggiamento del Cinquino ibrido: non male

Piace inoltre il veleggiamento: al di sotto dei 30 km/h, il motore termico si spegne mettendo in folle e rilasciando la frizione. Si riavvia premendo il pedale sinistro. Si scollega il motore a combustione interna dalla trasmissione lasciando che l’auto continui a muoversi per inerzia. In città è efficace. Spegnere il motore, anche per brevi periodi in rilascio e durante le lunghe fasi di decelerazione, riduce il consumo di carburante. 

Non esalta in sorpasso

Advertisement

Il sistema MHEV, con il suo motorino elettrico BSG (Belt-integrated Starter Generator) da 12 volt, garantisce riavvii rapidi: l’esperienza di guida rimane fluida. Non esaltanti i 65 cavalli nei momenti in cui il mezzo necessita di vigore assoluto: sorpassi insidiosi, salite e altro.

Questione prezzo

È una citycar da 19.900 euro (in promozione a 16.950 euro con finanziamento). Impossibile fare paragoni con ere preistoriche quando la 500 costava infinitamente meno. È un’epoca geologica differente. In 18 anni il prezzo è quasi raddoppiato. Sono anzi tre epoche: da super-utilitaria di massa del 1957, a citycar del 2007 a compatta hybrid 2025. Se si cerca un veicolo popolare, non si può pensare all’auto, che oggi è cara per mille ragioni: energia e materie prime anzitutto nell’UE. Allora occorre scendere alla microcar leggera Topolino con telaio a traliccio ora in vendita. O a una possibile microcar pesante del futuro. O magari a una macchinina 2+1 o 2+0 posti, scocca portante, powertrain ibrido seriale senza cambio, bicilindrico 600 cc.

Fiat 500 ibrida dentro

Alternativa: tuffarsi dal Titanic auto UE prima che affondi

L’alternativa alla 500 italiana fatta in Italia è scappare: l’Europa automotive si interroga su cosa sia meglio fare per generare profitti. La nave elettrica UE sta andando a picco: occorre tuffarsi dal Titanic auto prima che affondi, mentre l’orchestrina suona musica green. Lo spartiacque è il caso Volkswagen, che farà nel Paese del Dragone la prima macchina 100% Made in China spendendo la metà. Parliamo di multinazionali il cui obiettivo è generare profitti, non enti di beneficenza né lobby verdi con inconfessabili interessi per le macchine a batteria. I primi veicoli VW nati da questa collaborazione ultra-low-cost sono per la Cina, il Sud-Est Asiatico (SEA), il Medio Oriente e l’America Latina. Improbabile per l’UE. Impossibile per gli USA: Trump ha eretto un muro anti Made in China. E infatti negli States Stellantis piazza 13 miliardi di dollari. Comunque, il risiko automotive planetario sarà meglio definito il 10 dicembre 2025 dopo la riunione a Bruxelles.

Advertisement