Robotaxi Stellantis: il Gruppo del CEO Filosa si scatena in Europa

Stellantis e Pony.ai, leader mondiale nella tecnologia a guida autonoma, firmano un memorandum d’intesa per i robotaxi in Europa.
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Filosa accelera da tutte le parti e ora anche con la guida autonoma: arrivano i Robotaxi Stellantis. Il Gruppo col CEO italiano e la cinese Pony.ai, leader mondiale nella tecnologia delle macchine robot, firmano un memorandum d’intesa non vincolante proprio sui taxi che vanno da sé, senza conducente in carne e ossa. Obiettivo: l’integrazione del software avanzato di guida autonoma di Pony.ai con la piattaforma elettrica a batteria (BEV) AV-Ready di Stellantis per furgoni di medie dimensioni (K0). Poi toccherà alle auto. Così, dopo gli italiani nella società e gli investimenti in USA, ecco la terza mossa.

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Robotaxi Stellantis: dove e quando si inizia

Le due aziende prevedono di iniziare la messa su strada dei veicoli di prova sulla base del Peugeot e-Traveller in Lussemburgo molto presto, proseguendo con l’introduzione in altre città europee nel 2026. I test saranno finalizzati alla validazione degli standard di sicurezza, delle prestazioni e della conformità normativa. Si inizia coi veicoli commerciali leggeri (LCV), un segmento in cui Stellantis, attraverso Pro One, detiene una posizione di leadership in Europa. Parliamo di soluzioni flessibili e scalabili in modo integrato, rispondendo alle diverse esigenze della mobilità europea. 

La piattaforma AV-Ready di Stellantis è adatta

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La base Stellantis è una soluzione avanzata progettata per supportare le funzionalità di Livello 4 SAE. L’architettura è aggiornata con elementi chiave come sistemi ridondanti e suite di sensori avanzati: serve lo stack software per la guida autonoma. 

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Auto robot in futuro

Si parte quindi dai commerciali, ma l’approdo nelle vetture è certo. La via è segnata da Tesla e dai cinesi. Anzi, Musk punta fortissimo sul business AI e guida autonoma, per scavalcare il Dragone. Adesso, anche Stellantis fa parte – più di prima – della gara mondiale.

Il gigante cinese Pony.ai 

Grazie alla tecnologia Virtual Driver, una soluzione full-stack indipendente dal veicolo che integra in modo fluido software proprietario, hardware e servizi, Pony.ai sviluppa un modello di business sostenibile e scalabile. Fondata nel 2016, l’azienda è presente in Cina, Europa, Asia orientale, Sud-est asiatico, Medio Oriente e altre regioni. È l’unica a operare commercialmente servizi Robotaxi completamente driverless in tutte e quattro le città cinesi di prima fascia (Pechino, Guangzhou, Shanghai, Shenzhen). Ad agosto 2025, la flotta conta oltre 500 Robotaxi e più di 170 Robotruck. Ha percorso oltre 55 milioni di km: oro vero per capire come far funzionare correttamente i mezzi nel traffico.

Le criticità: regole e assicurazioni

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L’attuale quadro normativo europeo è stato concepito in un’epoca in cui la guida autonoma era fantascienza e si basa sull’individuazione di un conducente umano responsabile. È necessaria una sola legge UE, ma la lentezza di Bruxelles in materia rende tutto difficile. Chi paga i danni dei sinistri? Il proprietario/operatore, il produttore dell’auto, o lo sviluppatore del software (Pony.ai in questo caso)? Urgono regole che potrebbero portare all’introduzione di un regime speciale di responsabilità oggettiva. In parallelo, le compagnie devono sviluppare nuovi modelli per la valutazione del rischio legati all’affidabilità del software e al cyber risk: quanto le aziende si proteggono dagli hacker.