Stellantis, i crediti green spingono Leapmotor al profitto nel 2025: perché

Grazie alle normative europee sulle emissioni di CO2, Stellantis fa ricca la cinese Leapmotor coi crediti green nel 2025.
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Stellantis e Leapmotor festeggiano assieme in queste ore: vediamo perché. L’Unione Europea impone obiettivi sempre più stringenti sulla media delle emissioni di CO2 prodotte dalle auto vendute da ogni Casa: il Gruppo euroamericano pertanto fa ricca la Casa cinese coi crediti green nel 2025. 

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L’azienda del Dragone ha registrato ricavi di 19,4 miliardi di RMB (2,4 miliardi di euro) nel terzo trimestre 2025, con un aumento del 97% rispetto al periodo luglio-settembre 2024. Utile netto: 18 milioni di euro. Siccome parliamo di imprese gigantesche, è pochino. Ma siamo solo all’inizio. Da vedere se il marchio asiatico riuscirà a mantenere questa performance nel lungo termine. Grosso modo la società punterebbe a un target tra il 15 e il 20%. Liquidità forte, pari a 4,1 miliardi di euro.

In più, Leapmotor vende

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Comunque, a tutto questo contribuiscono le vendite a 170.000 veicoli, più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2024. Punta a superare le 600.000 unità nel 2025 e a raggiungere circa un milione di vendite globali nel 2026. Ha tutto il tempo di scatenarsi in futuro con A10, A5, serie D e B-platform, e con l’ingresso in mercati esteri (Europa, Asia-Pacifico).

Un affare per Stellantis

Come accade ad altre società, per evitare le mega multe UE di 16 miliardi di euro, si comprano i meriti altri, dai cinesi e da Tesla. Che si arricchiscono senza fare niente. Stellantis può integrare il volume di vendite di auto elettriche Leapmotor nel suo calcolo della media di emissioni europea. Questo le permetterà di abbassare la media complessiva del Gruppo, evitando o riducendo significativamente le multe. La cifra che paga per questi diritti è ciò che rende l’azienda orientale ricca. 

Invece di pagare miliardi a rivali diretti come Tesla, Stellantis versa (attraverso l’investimento e i proventi delle vendite) denaro a un partner di cui è azionista, mantenendo i quattrini all’interno della propria orbita finanziaria. Ottiene l’accesso rapido a piattaforme e tecnologia elettrica cinese a basso costo (dopo aver investito 1,5 miliardi di euro), per competere con i veicoli elettrici cinesi a prezzi aggressivi che stanno entrando nel mercato europeo. Si assicura di raggiungere i target di emissione europei, riducendo la dipendenza da soggetti esterni.

Per il futuro

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L’accordo siglato tra Stellantis e Leapmotor prevede che Stellantis diventi un azionista strategico (con circa il 20% di partecipazione) e ottenga i diritti esclusivi di produzione, esportazione e vendita dei prodotti cinesi al di fuori della Cina, a partire dall’Europa. Poiché Hangzhou produce solo veicoli elettrificati, ha un surplus di crediti. 

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Chi sgarra paga

I costruttori che riescono a vendere una percentuale sufficiente di veicoli a zero o basse emissioni generano un credito sulla loro media di CO. Quelle che non raggiungono la soglia rischiano multe di 95 euro per ogni grammo CO2 in eccesso, moltiplicato per il volume delle auto vendute. 

La regola per cui si spalma tutto sul triennio (non si paga nel 2026) non serve a nulla: ormai le Case hanno accantonato. Sono aziende per macinare profitti colossali, non bocciofile. I gruppi che vendono ancora un’alta percentuale di veicoli con motore termico sono svantaggiate. Quasi indotte in tentazione: alzare il prezzo del mezzo a benzina per renderlo meno attraente.