Cambio di paradigma nella strategia Stellantis: apre ai Tesla Supercharger per i propri veicoli elettrici in Nord America e Asia. È un tassello della rivoluzione del Gruppo guidato da Antonio Filosa, che segue i 13 miliardi di dollari investiti in Nord America. La società ha infatti scelto di abbracciare lo standard NACS (North American Charging System) potrebbe essere la chiave di volta per accelerare l’adozione delle BEV.
Per Stellantis 28.000 Tesla Supercharger
Secondo quanto comunicato da Stellantis North America, l’intesa prevede l’adozione dello standard di ricarica sviluppato dall’azienda di Elon Musk. Dal 2026, i clienti Stellantis potranno accedere a una rete capillare di 28.000 stazioni Supercharger. Questa integrazione non si limiterà al suolo americano: il piano prevede un’espansione strategica anche in Asia, con Giappone e Corea del Sud pronti a seguire l’esempio nel 2027. In Nord America, l’accesso sarà garantito già nei primi mesi del 2026 per i modelli che attualmente rappresentano la punta di diamante dell’elettrificazione del gruppo: la Jeep Wagoneer S e la Dodge Charger Daytona. Quindi, non solo termico per Stellantis: anche elettrico in USA: massima libertà di scelta ai clienti.
Il genio di Musk
Per lungo tempo, il mercato è stato diviso tra il sistema proprietario di Tesla e lo standard CCS1 (Combined Charging System) utilizzato dalla maggior parte degli altri costruttori. Tuttavia, i Supercharger sono imbattibili: affidabilità superiore, facilità d’uso e diffusione capillare ne hanno decretato il trionfo, con la corsa verso il perfetto sistema NACS. Stellantis, con pragmatismo, ha scelto di non combattere una battaglia persa, ma di abbracciare lo standard vincente. L’intesa siglata prevede che, a partire dal 2026, i veicoli elettrici a marchio Stellantis venduti in Nord America adotteranno nativamente la porta di ricarica NACS. Fine dell’ansia da autonomia che ha frenato l’adozione di massa delle auto a batteria. C’è sempre una colonnina rapida e funzionante, ovunque ci si trovi negli Stati Uniti o in Canada, è la chiave di volta che mancava per accelerare l’adozione delle BEV del gruppo. Musk ha pensato prima all’ecosistema e poi alla macchina, dimostrandosi geniale.

Il pianeta elettrico di Stellantis
Il piano comunicato da Stellantis North America rivela una visione che va oltre il mercato statunitense. L’integrazione seguirà un percorso che coinvolgerà mercati chiave come il Giappone e la Corea del Sud. La società sta cercando di uniformare il modo di utilizzo delle BEV dei propri clienti a livello globale. Creare un ecosistema di ricarica coerente tra Occidente e Oriente permette di semplificare la produzione, ottimizzare la componentistica e offrire un servizio top. Un mondo mobilità elettrico Stellantis completo e funzionante, grazie alla tecnologia imbattibile Tesla.
Situazione molto più chiara in USA che in UE
Pertanto in USA c’è massima e totale libertà di scelta grazie alle politiche democratiche di Trump: compri e guidi quello che vuoi. Viceversa in Europa abbiamo il bando termico 2035 e i vari vincoli per le Case sulle emissioni con multe di 16 miliardi di euro l’anno a chi sgarra. Situazione molto delicata da noi. La spia è che Stellantis risulta iper attiva in USA, mentre tutti i Gruppi attendono il da farsi in UE, col timore che ci sia una sorta di paralisi automotive con l’avanzata parallela dei cinesi.
