Stellantis, tempesta per l’idrogeno: la Gigafactory della discordia

Tensioni per la Gigafactory di Symbio dopo l’addio all’idrogeno da parte di Stellantis: sciopero dei lavoratori, rischio contenzioso legale con Michelin e Forvia.
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Per Stellantis è tempesta francese per l’addio all’idrogeno. Dopo aver accantonato i progetti sulle auto con quella tecnologia, ci sono forti tensioni per la Gigafactory della società Symbio con lo sciopero dei lavoratori in vista, più il rischio contenzioso legale con Michelin e Forvia. Si accendono le proteste in Francia: il sito trova in Francia, nella regione Auvergne-Rhône-Alpes, più precisamente a Saint-Fons, vicino a Lione. È stata inaugurata nel dicembre 2023. I 530 dipendenti della società francese – partecipata da Stellantis, Michelin e Forvia – sono scesi in piazza: dicono no all’agonia dell’azienda e al rischio concreto di una procedura di liquidazione.

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La Gigafactory di Symbio produce sistemi a celle a combustibile a idrogeno (fuel cell systems). Che servono a generare elettricità a bordo di veicoli (principalmente furgoni, veicoli commerciali pesanti e bus) convertendo idrogeno in energia, rendendoli veicoli a zero emissioni con il vantaggio di rifornimenti rapidi e maggiore autonomia rispetto alle batterie.

Stellantis valeva l’80% degli ordini della Gigafactory

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Per il Ceo Filosa, l’idrogeno non porta soldi. Il ritiro del Gruppo automobilistico, annunciato a luglio, ha aperto una voragine: Stellantis rappresentava l’80% della domanda prevista per la Gigafactory SymphonHy, inaugurata a dicembre 2023 con l’obiettivo di produrre fino a 50 mila sistemi a celle a combustibile l’anno dal 2026. E 100 mila entro il 2030. Dentro, un miliardo di euro di investimenti, di cui 600 milioni di fondi pubblici tra Stato francese, Regione e Unione Europea. Auvergne-Rhône-Alpes doveva essere un polo europeo dell’idrogeno.

I lavoratori: Stellantis deve assumersi le sue responsabilità

I dipendenti di Symbio accusano il Gruppo automobilistico di aver abbandonato il progetto senza contropartite. Chiedono che Stellantis onori i suoi impegni finanziari e metta sul tavolo misure per salvaguardare l’occupazione: no al drammatico rischio di una disgregazione sociale di vaste proporzioni.

Sciopero anti Stellantis per la paura della disoccupazione

Circa 400 lavoratori hanno incrociato le braccia davanti allo stabilimento di Saint-Fons, vicino a Lione. In più, una delegazione si è spostata al salone Solutrans per protestare. La mobilitazione coincide con la scadenza della procedura di conciliazione in corso davanti al tribunale di commercio di Lione tra i tre azionisti. Michelin e Forvia, in quanto co-azionisti, potrebbero ritenere che Stellantis debba assumersi le sue responsabilità per il danno finanziario causato. Il contenzioso riguarda probabilmente la violazione degli accordi presi al momento della creazione della joint venture (Symbio) e gli impegni di acquisto.

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Il fatto è che questa tecnologia resta promettente per camion, bus e applicazioni industriali ad alta intensità energetica: se ne parla da anni per l’auto, con risultati mediocri a fronte di esborsi colossali. E se il profitto crolla con le termiche (l’elettrico è solo una perdita di quattrini), ecco il pasticcio.

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Gigafactory: Termoli o Francia, le cose non vanno

Sicché la Gigafactory francese per l’idrogeno è destinata a soccombere. Quella italiana per fare batterie auto elettriche a Termoli pare una pia illusione. Idrogeno ed elettrico faticano a generare ricavi e a giustificare investimenti ingenti: la domanda che resta aperta è quale sarà la vera strada percorribile da un’azienda che deve, prima di tutto, generare profitto per sopravvivere e mantenere l’occupazione.