L’amministratore delegato di Stellantis Antonio Filosa – in occasione della 17ª edizione della Industrial & Auto Conference di Goldman Sachs – conferma: si correggono gli errori sull’auto elettrica dell’epoca Tavares, ossia del predecessore (foto giù). Sono in atto molte azioni correttive e i cambiamenti strategici effettuati negli ultimi mesi, in particolare sul fronte dei prodotti e della loro pianificazione: “Abbiamo imparato che alcune ipotesi della strategia passata si sono rivelate errate”.
Stellantis, Filosa corregge gli errori sull’auto elettrica
In USA l’elettrico è un flop. “Pensavamo che la penetrazione dei veicoli elettrici a batteria negli Stati Uniti avrebbe raggiunto il 50% entro il 2030: il mese scorso era inferiore al 6%. Anche in Europa non è al livello che avremmo voluto. Quindi abbiamo capito che era necessario cambiare la strategia basata su quelle ipotesi”. Quindi col fallimento elettrico in UE, le macchine a pila vanno bene solo in Cina: qui tante colonnine ed energia a prezzo ragionevole. “Un’altra cosa che abbiamo imparato riguarda noi stessi: ascoltando di più i nostri clienti, abbiamo scoperto cosa volevano davvero da noi”.
Errori che riguardano anche l’ex gallina dalle uova d’oro, Jeep. La quale deve tornare a essere profittevole col termico. “Credo che siamo partiti bene in questa metà dell’anno. Ci serve tempo, ovviamente. E ci servono volumi provenienti dai prodotti giusti”.
Sì alla libertà
Filosa parla della libertà di scelta per i consumatori in USA. Alla Casa Bianca si è parlato degli standard di consumo e della nuova regolamentazione con il presidente e l’amministrazione Trump. Un approccio alle emissioni di CO2 diverso rispetto a quello dell’Europa. “Non esiste una ricetta perfetta, ma vediamo molte differenze”.
Equazione Stellantis
Filosa dice che bisogna risolvere un’equazione fatta di tre elementi: la decarbonizzazione, la tutela dei lavoratori e l’accessibilità del mercato per i clienti. “Come Acea abbiamo fornito alla Commissione quella che crediamo sia una ricetta giusta e facile”. Urge un approccio differenziato per auto, furgoni e camion, un quadro flessibile e tecnologicamente aperto per la riduzione della CO2 delle vetture, misure di stimolo della domanda. Veicoli diversi da mettere su binari diversi. Sì ai super crediti per le auto piccole e misure per il rinnovo del parco circolante.
A nostro avviso, l’errore fatto da Tavares è stato di fermare lo sviluppo dei termici per dedicarsi solo alle BEV. Volevano dismettere lo HEMI V8. Stellantis ha ascoltato il mercato e cerca di recuperare il tempo perso. Il consumatore però è disorientato: ora vanno le ibride. Invece di fare fronte comune, le Case europee stanno annaspando sotto la concorrenza cinese. L’Europa chiede la transizione, ma non la supporta adeguatamente.

UE spaccata: che guaio
Italia e Germania sono contro il ban termico. Spagna e Francia pro: l’UE è dilaniata nel suo interno. Difficile arrivare al dunque. Per questo, anziché durante il 2025 e anziché il 10 dicembre, il vertice di Bruxelles si terrà chissà quando. L’Europa, i costruttori e i consumatori restano in un limbo assurdo. Con intelligenza, Stellantis e altri Gruppi si coprono le spalle andando nella terra della democrazia e della libertà fattuale: gli USA. Qui il cliente è un uomo libero di scegliere fra termico ed elettrico. Di qui investimenti massicci negli States da parte delle Case.
